I pro e i contro della didattica a distanza
Mai come in questi mesi abbiamo indugiato sul significato profondo del termine “distanza” e sulle sue implicazioni sociali, emotive, etiche.
In particolare, ci siamo chiesti quanto questo concetto potesse toccare la sensibilità dei nostri figli, nipoti, alunni, costretti a casa lontano dagli ambienti che fino a poco prima frequentavano quotidianamente. Al centro delle riflessioni e spesso degli scontri tra famiglie, insegnanti, esperti e addetti ai lavori, soprattutto la ormai celebre DAD, ossia la didattica a distanza, terreno di prova per tantissime figure preposte all’educazione, all’assistenza e alla didattica di piccoli e adolescenti.
La scuola in uno schermo – rischi e benefici
In pochissimo tempo lo schermo dello smartphone e del pc, utilizzato da tanti ragazzi come un piacevole strumento di svago, intrattenimento per socializzare è diventato l’unico luogo in cui era possibile interfacciarsi con la scuola e con tutte le persone con cui erano abituati a vivere un contatto diretto. Una situazione che ha rivelato tutte le sue criticità, arrecando – stando alle dichiarazioni di psichiatri e psicologi – danni considerevoli a livello psicofisico, cali dell’umore e veri e propri stati depressivi.
I dubbi del ritorno a scuola
D’altro canto anche gli adulti e in particolar modo gli insegnanti hanno dovuto adattarsi in fretta al nuovo modo di far scuola, vincendo paure e inibizioni, inesperienza in fatto di strumenti digitali o semplicemente incapacità di far veicolare messaggi e contenuti in modo efficace nella modalità a distanza. Dopo un periodo di relativa calma, le scuole hanno riaperto i battenti, certamente consapevoli che ora più che mai è indispensabile conoscere gli strumenti digitali per poterli usare in modo più responsabile ed efficace.